Ansia e stress da esami sono dei veri e propri must per tutti gli studenti. Ma esistono dei rimedi?
Per fortuna sì e spesso, a dispetto di quanto si potrebbe credere, basta davvero poco per vivere la vita in maniera molto più rilassata e diventare anche più produttivi.
Cos’è l’ansia?
L’ansia è un’emozione molto particolare che almeno una volta nella vita abbiamo vissuto tutti: essa allerta l’organismo a reagire dinnanzi ad un pericolo (reale o virtuale poco importa). L’adrenalina che, immancabilmente, fluisce in corpo in queste occasioni, paradossalmente, fa sì che si ottengano dei risultati migliori in risposta agli stimoli percepiti.
Statisticamente la vostra prova andrà bene: alcune ricerche dimostrano infatti che le buone performance riguardano di norma chi ha il vostro stesso problema.
Quando intervenire?
Questo non significa che davanti al professore dovrete essere tesi come una corda di violino: in quel caso infatti l’ansia diventa un handicap che si traduce in un calo di attenzione, in ridotte funzioni mnemoniche e nella temutissima incapacità di concentrarsi sull’esame.
Tra l’altro in tali circostanze non è raro che lo studente accusi anche disturbi psicosomatici di varia natura (e chi non ha mai avuto mal di pancia prima di sostenere un esame particolarmente importante per la propria carriera scolastica o universitaria?).
Perché una risposta tanto esagerata ad uno stimolo? Come spiegato sul sito www.psicologa-psicoterapeuta-padova.it, fallire (o pensare di poter fallire) un esame significa implicitamente dover subire le conseguenze di quest’esito negativo (rimprovero dei genitori, umiliazione in classe, perdita di un anno scolastico o rinvio della laurea e quant’altro) e, soprattutto, mortificare sé stessi non vedendo adeguatamente ripagato l’impegno ed il sacrificio profusi nella preparazione dell’interrogazione o del test.
Altri però, solitamente i più ansiosi, vedono nell’esito negativo di un esame una sorta di discredito della loro intelligenza o delle loro effettive doti individuali. Tutto questo si traduce purtroppo, soprattutto nel caso in cui l’accadimento si ripeta più volte, in una perdita di autostima.
In poche parole insomma il disagio diventa proporzionale all’immagine che la persona ha di sé stessa ed all’effettiva incapacità di far fronte ad una situazione negativa. Proprio in questi casi diventa necessario intervenire.
Il controllo dell’ansia
I soggetti ansiosi (non solo in relazione agli esami) dovrebbero imparare a padroneggiare delle adeguate tecniche di rilassamento e respirazione che possano aiutarli a sopraffare una crisi. Tra l’altro in questi casi esistono anche delle procedure atte ad agevolare la concentrazione.
Importante è poi, almeno per quanto riguarda lo studio, capire che stare troppo sui libri non aiuta: meglio alternare i momenti di preparazione alle valvole di sfogo, soprattutto poco prima di andare a letto.
Un buon metodo per tenere sotto controllo l’ansia da prestazione è poi quello di studiare con altri compagni nonché concedersi di tanto in tanto qualche pennichella oltre alle giuste ore di sonno notturno.
Può tornare utile inoltre informarsi sull’esame e sui possibili intoppi creati dalla materia o dal professore, oppure ancora prepararsi sfruttando un vero e proprio programma di avanzamento personale. Si può ricorrere anche all’aiuto dell’omeopatia per l’ansia e per aiutare il fisico a lavorare meglio.
Non dimenticate di fare un po’ di training autogeno: al bando i pensieri negativi e convincetevi invece che ce la farete!