Fin da bambini in molti sanno già quello che vogliono fare da grande e l’insegnante di scuole elementari spesso rientra in questi desideri, avendo il più delle volte avuto belle esperienze con le proprie maestre.
Collezionando i bei ricordi di quei momenti, in molti arrivano a portare avanti questo sogno anche da adulti e decidere di intraprendere perciò un percorso formativo adeguato per riuscire a diventare uno dei circa 250 mila insegnanti della scuola primaria, secondo i dati Istat.
Però portare avanti un percorso di studi non è sufficiente: per riuscire ad entrare dentro le scuole è poi necessario sostenere un concorso pubblico e, perciò, tenersi anche aggiornati sulle loro uscite su siti come https://www.subito.news/concorsi-esami/ che pubblicano quelle che sono le migliori offerte giorno per giorno.
Ma qual è esattamente l’iter necessario per riuscire a diventare maestra di scuola elementare?
La laurea in scienze della formazione
Come prima cosa per riuscire a entrare nelle scuole come insegnante è necessario seguire un percorso formativo adeguato che prepari il futuro docente alle sue mansioni.
La responsabilità di un insegnante di scuola primaria infatti, non si limita all’insegnamento della materia, ma ha un compito ben più importante dovendosi occupare anche dell’educazione e della crescita di bambini che passeranno in sua compagnia metà del loro tempo e lo identificheranno come figura di riferimento importante.
Per questo motivo ciò che è necessario imparare non è tanto la materia di insegnamento, che comunque è importante conoscere adeguatamente, ma anche tutte quelle relative alla pedagogia e qualche nozione di psicologia infantile.
A questo proposito, dagli inizi del 2000 è stato introdotto l’obbligo di conseguire una laurea quinquennale in Scienze della Formazione Primaria. Prima di allora, infatti, bastava possedere un diploma di scuola magistrale per poter prendere parte al concorso.
Attualmente, quindi, per rientrare nei requisiti di ammissione al bando di concorso è necessario possedere la laurea relativa all’insegnamento oppure un diploma di scuola magistrale, ma solo se conseguito prima dell’anno scolastico 2001-2002. Successivamente è necessario procedere in un percorso di tirocinio e prendere l’abilitazione all’insegnamento.
Il concorso pubblico per l’insegnamento
Come abbiamo accennato, successivamente sarà necessario prendere parte al concorso pubblico per poter entrare in graduatoria ed essere così chiamati ad esercitare la professione.
L’organizzazione del concorso e le modalità sono gestite dalla regione e i bandi escono con periodicità annuale. Il che significa che le modalità di partecipazione e le prove a cui si sottoporranno i futuri docenti vengono definite volta volta dal bando in uscita, che sarà necessario quindi leggere con attenzione.
Superato il concorso per l’ingresso all’insegnamento ne seguirà un periodo di prova, per il futuro insegnante di 180 giorni di servizio effettivo, di cui almeno 120 in attività didattiche.
Vi seguirà un’ulteriore valutazione da parte del dirigente scolastico, al termine del quale l’insegnante viene finalmente dichiarato tale e potrà esercitare la professione.
Cosa accade se non si vince il concorso?
I futuri docenti possono trovarsi nella condizione in cui hanno nell’effettivo superato le prove e abbiano tutti i requisiti di merito in regola, ma per mancanza di cattedre disponibili non vengono considerati vincitori di concorso.
In questo caso viene comunque fornita l’abilitazione all’insegnamento e questi docenti potranno esercitare la professione saltuariamente come supplenti, chiamati per mancanza di docenti disponibili o in caso di sostituzioni.
Sarà possibile ripetere il concorso l’anno successivo per la possibilità di ottenere una propria cattedra. Nel frattempo, i futuri docenti, hanno anche la possibilità di accedere momentaneamente alle cattedre grazie alla nuova opportunità data dalla MAD.
Che cos’è la MAD?
Un tempo vi era lo scorrimento della graduatoria per riuscire a entrare momentaneamente nelle scuole come supplente, ad oggi si può fare affidamento alla MAD, un acronimo che sta a indicare la Messa A Disposizione.
Come si può leggere in questo approfondimento, si tratta di una forma di supplenza, in quanto può capitare l’assenza di un docente, per malattia o problematiche, o perché per alcune tipologie di materie e in alcuni istituti vi è assenza di personale.
La MAD è una candidatura spontanea che l’insegnante fa direttamente alle scuole, inviandole per posta certificata o consegnandola personalmente alle segreterie d’istituto. In caso di necessità, queste potranno contattare l’insegnante per ricoprire il ruolo vagante.
La possibilità interessante che offre la MAD è inoltre data dall’eventualità di essere chiamato a servizio per qualsiasi tipologia di necessità: possono perciò presentare una MAD anche persone che vogliono candidarsi come personale ATA, o per prendere parte ai recuperi estivi e ai doposcuola.
Prendere parte alle MAD permette inoltre di accumulare punteggio che sarà utile per il concorso pubblico successivo e riuscire a ottenere una cattedra con più facilità.
Conclusione
Diventare insegnante di scuola elementare è spesso un sogno di molte persone, ma come per molte tipologie di lavoro pubblico è necessaria una formazione pregressa.
Il futuro docente infatti deve sostenere degli studi, conseguendo una laurea quinquennale in Scienze della Formazione, prendendo parte a un tirocinio e infine prendendo l’abilitazione all’insegnamento.
Successivamente sarà necessario prendere parte ai concorsi pubblici per l’ottenimento delle cattedre, ma in caso di fallimento è sempre possibile, oggi, riuscire ad ottenere qualche supplenza prima del successivo tentativo tramite l’uso delle MAD.