Diventare personale ATA significa lavorare nel mondo della scuola pur non svolgendo il ruolo di insegnante. Sotto la voce “personale ATA” infatti inseriamo un discreto numero di professionisti impegnati in mansioni differenti ma volte a garantire la corretta gestione del plesso scolastico nonché la sicurezza di allievi e dipendenti.
Vediamo quale iter seguire per poter entrare a far parte della categoria.
Chi è il personale ATA?
Abbiamo detto che il personale ATA, pur non insegnando, lavora nell’ambito scolastico, ma vediamo di essere più precisi. Nel gruppo inseriamo innanzitutto i bidelli, termine oggi non più molto utilizzato. Fanno inoltre parte della categoria sia il personale tecnico e gestionale che gli ausiliari.
In poche parole, ovviamente in relazione alla mansione assegnata, il personale ATA si occuperà dei problemi di amministrazione, contabilità e sorveglianza inerenti l’istituto.
Profilo professionale del personale ATA
Scendiamo ancora un po’ di più nei dettagli e vediamo di capire quali siano i requisiti minimi richiesti per poter aspirare all’assunzione in qualità di personale ATA presso uno qualsiasi dei nostri istituti scolastici statali.
I candidati dovranno in linea di massima essere in possesso di regolare diploma. Essi saranno inquadrati nell’area professionale A nel caso in cui ambiscano al posto di collaboratore scolastico. La categoria AS invece si riferisce ai bidelli attivi negli istituti agrari. Essi avranno sì acquisito un diploma ma strettamente inerente al settore agro-ambientale, agro-industriale o agrituristico.
Rientra nell’area professionale B invece il personale ATA avente ruolo di assistente amministrativo ed in particolare l’aiuto tecnico, il cuoco, l’infermiere ed il guardarobiere. Ciascuna di queste figure sarà in possesso di un diploma affine al proprio ruolo. Fa ovviamente eccezione l’infermiere per il quale è richiesta una laurea in scienze infermieristiche o simile.
Infine rientrano nell’aria D tutti i direttori dei servizi generali nonché gli impiegati dell’area amministrativa. Per questi profili professionali è ovviamente richiesta una laurea preferibilmente in legge, scienze politiche o economia.
Come diventare personale ATA
Il personale ATA viene assunto tramite concorso statale o a seguito di una libera presentazione della candidatura presso un qualsiasi istituto scolastico. Tutti i soggetti interessati potranno consegnare il loro curriculum (leggi qui come si scrive) che, una volta esaminato, permetterà agli addetti ai lavori di inserire il nome dell’aspirante ATA in graduatoria tenendo conto anche della fascia d’appartenenza.
Quest’ultima altro non è che una sorta di lista della priorità (e della probabilità) d’assunzione. Abbiamo così una prima, una seconda ed una terza fascia: in quest’ultima troviamo le candidature con minore possibilità di inserimento nell’organico, gli altri due gruppi offrono invece garanzie crescenti di assegnazione dell’incarico.
Le supplenze
Anche il personale ATA può essere assunto con contratto a tempo determinato, magari per sopperire alla momentanea assenza di un collega. In questo caso gli istituti scolastici sceglieranno il “supplente” guardando soprattutto alla prima fascia. Qualora nella suddetta graduatoria non fossero presenti candidati idonei all’assunzione temporanea, si procederebbe ispezionando la seconda e quindi la terza fascia.
Come diventare personale ATA di ruolo
Per diventare un ATA di ruolo è necessario portare a termine delle esperienze lavorative nel settore, acquisire punteggio e quindi passare alla prima fascia. L’assunzione a tempo indeterminato sarà comunque vincolata al relativo bando del Ministero dell’Istruzione. Ricordiamo che MIUR ha istituito il progetto POLIS (presentazione online delle istanze) che semplifica la burocrazia e favorisce la digitalizzazione della Pubblica Amministrazione, quindi anche del personale ATA.
Conclusioni
La prima cosa da fare è sempre quella di iscriversi nelle graduatorie di terza fascia tenendo conto delle attività degli uffici scolastici di proprio interesse. Questi istituti pubblicano infatti periodicamente delle graduatorie provvisorie riguardanti proprio la terza fascia nonché una precisa provincia di riferimento.
Una volta verificati i propri dati, sarà possibile presentare eventuale reclamo entro e non oltre i 10 giorni dalla pubblicazione della graduatoria di cui sopra. Tale elenco, corretti probabili errori segnalati dai diretti interessati, diventerà ufficiale e definitivo.