Lavoro, le lauree che offrono migliori opportunità

Arrivati alla fine del proprio percorso scolastico, giunge quel momento fatidico in cui ci si chiede “e adesso cosa faccio?”. Ci si confronta con gli amici, i genitori, i professori e davanti a sé ci si para una serie infinita di facoltà, Università, dalle tradizionali a quelle telematiche come Unicusano, accademie e tanto altro.

Una scelta per nulla semplice, così tanti studenti cercano di districarsi tra la domanda su come formarsi in base alle proprie passioni e quali sono le facoltà e le lauree che oggi hanno il maggior tasso di occupazione. Molti studenti cercano di districarsi in questo difficile equilibrio con il timore però di terminare il percorso di studi universitario ma non trovare poi, effettivamente, lavoro.

Ad offrire un quadro molto ben delineato di quali sono le lauree oggi più gettonate e che possono offrire un futuro migliore è Almalaurea, un consorzio nato per volere del Ministero dell’Istruzione che valuta le performance di studio e gli sbocchi lavorativi dei laureati, pubblicando ogni anno interessanti statistiche ma offrendo anche servizi di collegamento tra il mondo della formazione e quello del lavoro.

Nel rapporto che ogni anno Almalaurea pubblica, possiamo leggere i dati riguardo ai laureati, al tasso di occupazione in determinato periodo di tempo, a quale laurea afferisce una certa percentuale di occupati e anche il livello retributivo ottenuto.

Facoltà con il maggior tasso di occupazione

La classifica del 2023 stilata da Almalaurea, fotografa quali sono le migliori lauree per trovare lavoro, nel senso dei corsi di laurea che nel giro di un tempo ragionevole permettono di accedere con più frequenza ad un’opportunità lavorativa.

Tra i primi posti ci sono sicuramente i laureati in materie scientifiche, come i percorsi di formazione e il piano di studi proposto da una laurea in ingegneria gestionale che consente di avere competenze in settori come quello dell’organizzazione, della logistica, operativi e tecnici di un’azienda. Ma un alto tasso di occupazione ce l’hanno anche i laureati in informatica, così come le professioni sanitarie come medici e farmacisti.

Andando più nel dettaglio possiamo vedere come il successo occupazionale riguarda per il 95,6% le materie di Informatica e tecnologie ICT, seguite da ingegneria industriale e dell’informazione (94,8%), con al terzo gradino del podio architettura e ingegneria civile (93,6%). Non sono da sottovalutare le materie relative all’Economia (91,6%), così come l’agrario-forestale (87,7%), il medico-sanitario (87,7%), le scienze motorie e sportive (87,6%), il settore linguistico (85,9%), la facoltà di Psicologia (85,5%), il settore politico-sociale e della comunicazione (84,4%), quello letterario-umanistico (82,8%), arte e design (81,2%), e infine quello relativo a educazione e formazione (80,9%).

Gli stipendi medi per ogni laurea

Lo stesso studio di Almalaurea, come abbiamo visto, fornisce una serie di dati molto interessanti riguarda il collegamento tra il mondo della formazione e quello del lavoro. Possiamo vedere la percentuale di occupazione, che è diversa dal tasso di occupazione generale, ma interessante è anche il dato relativo allo stipendio. Un dato molto pratico che si riflette nella vita di tutti i giorni, e magari anche un elemento più convincente per tanti ragazzi ancora avvolti nella nebbia del dubbio su quale facoltà universitaria scegliere per la propria vita.

Il dato del calcolo degli stipendi in base alla laurea ha una particolarità di lettura. Esso si riferisce ad un compenso a cinque anni di distanza dal conseguimento del titolo accademico. Perciò va letto anche prendendo in considerazione le proprie attitudini personali nella dedizione, l’impegno e la capacità di sfruttare le opportunità che si parano davanti alla propria vita.

Detto questo andiamo a vedere le Lauree “più pagate” in Italia con stipendio mensile, la cui media vede al primo posto i laureati nel campo dell’Ingegneria industriale e dell’informazione con una media di 1.893 euro al mese. Al secondo posto i laureati in Informatica e tecnologie ICT, con 1.851 euro al mese, mentre sul terzo gradino del podio ci sono i laureati in materie economiche con 1.706 euro al mese di media.

La classifica continua con il campo dell’architettura e ingegneria civile (1.680 €), quello scientifico (1.625 €), politico-sociale e comunicazione (1.564 €), agrario-forestale (1.534 €), medico-sanitario (1.489 €), linguistico (1.449 €), arte e design (1.409 €), scienze motorie e sportive (1.407 €), letterario-umanistico (1.399 €), psicologico (1.331 €) ed educazione e formazione (1.306 €).

Curiosamente c’è un elemento che è da notare. Gli stipendi medi per tipologia di laurea e settore formativo seguono la stessa “classifica” della percentuale dei laureati. Naturalmente sono dati che devono essere analizzati con una serie di fattori e variabili.

Sicuramente il fatto che il numero di laureati in una determinata facoltà vada di pari passo con il peso degli stipendi offre un’indicazione molto interessante riguardo al trend occupazionale ed economico della società italiana, con i giovani che non solo preferiscono determinate materie ad altre, ma ne traggono anche i frutti in un tempo relativamente breve.