Tornare a scuola a settembre, almeno per quanto riguarda il 2020, non sarà semplice e scontato come è stato in precedenza. L’emergenza Covid 19 ha in qualche modo imposto agli addetti ai lavori di rivalutare la situazione e di stilare una sorta di regolamento a cui attenersi per evitare l’ulteriore diffusione del virus. Ma cosa c’è da sapere in proposito? Vediamolo insieme.
Quando si torna a scuola
Proprio quando ci siamo illusi di aver finalmente domato il virus responsabile della diffusione del Covid abbiamo dovuto ricrederci: ad agosto si è infatti registrato un nuovo picco dei contagi.
In molti si sono quindi interrogati sull’imminente riapertura delle scuole: i nostri giovani potranno tornare in aula? Ci saranno degli slittamenti? Si procederà con la didattica a distanza?
Il governo, ad oggi almeno, garantisce la normale ripresa della routine scolastica. Pare anzi che i bimbi ed i ragazzi torneranno dietro i banchi a partire dal prossimo 7 settembre. Gli ingressi però saranno, come da tradizione, scaglionati in virtù delle autonomie locali e regionali.
Quando arrivano i nuovi banchi?
Una delle misure anticontagio imposte dal Ministero della Pubblica Istruzione è quella dell’adozione di nuovi banchi monoposto. Questi andranno a rimpiazzare le vecchie scrivanie ed avranno la funzione di garantire un metro di distanza tra i vari scolari.
Trattandosi di una misura dell’ultimo minuto, le 11 aziende incaricate di produrre questi oggetti, non riusciranno ad approvvigionare l’Italia prima degli inizi di ottobre. Sono previsti comunque sporadici casi in cui i banchi potranno essere consegnati a scuola già a settembre. Rientrano in questa casistica gli istituti presenti sui territori al momento più colpiti dal virus, ossia la Lombardia, il Lazio ed il Veneto. In linea di massima poi i banchi dovranno essere consegnati prima nelle scuole elementari.
Gli istituti in cui sia possibile, almeno ad inizio anno scolastico, terranno le lezioni al di fuori delle aule e verranno riforniti per ultimi dei suddetti banchi monoposto.
Quando mettere la mascherina?
Quello della mascherina è al momento un argomento controverso. In un primo momento si è detto che in linea di massima, dai 6 anni in poi, dovrebbero indossarle tutti.
Esisterebbero però delle deroghe a questo regolamento. Gli alunni potranno privarsi di tale strumento di protezione durante le interrogazioni o se affetti da patologie particolari che interessano il sistema neurologico e/o la psiche.
Successivamente si è pensato anche che, garantendo la distanza di sicurezza pari ad un metro, gli alunni potranno fare a meno della mascherina. Quest’ultima, se si adottasse tale criterio, dovrà essere utilizzata soltanto quando non sarà possibile rispettare tale misura di sicurezza, alzandosi dal banco o entrando in contatto ravvicinato con gli altri.
In ciascuno dei due casi alle scuole verranno comunque fornite quotidianamente delle mascherine usa e getta nonché grandi scorte di gel igienizzanti.
Misurare la febbre prima di entrare a scuola
Rassegnamoci: la temperatura corporea andrà sempre misurata in casa. In poche parole ognuno, almeno sotto questo punto di vista, sarà responsabile di sé stesso.
Che cosa succede se un alunno o un professore hanno la febbre a scuola? Potrà comunque capitare che la febbre aggredisca alunni e professori nel bel mezzo dell’attività didattica. In quel caso alla persona verrà imposto l’uso di mascherina e l’isolamento.
Nel caso in cui ad ammalarsi fosse uno studente, sebbene a debita distanza, con lui rimarrà qualcuno che possa sorvegliarlo, almeno sin quando non sopraggiungano i genitori ed il medico.
Spetterà poi a quest’ultimo stabilire diagnosi e cura. Normalmente comunque, in caso di male stagionale, si potrà tornare a scuola soltanto dopo che siano trascorsi 3 giorni dalla registrazione dell’ultimo picco di febbre superiore o uguale a 37.5°C. In caso di sospetto Covid verrà invece ordinato un tampone.