Quante volte, sbattendo la testa sui libri, ti sei chiesto, ma a cosa serve la matematica? Ebbene, ti sembrerà incredibile, ma in realtà l’utilità della matematica va molto oltre i conti di tutti i giorni, persino oltre il calcolo delle probabilità che ti sarà capitato o ti capiterà di fare.
Citando il telefilm americano Person of Interest, possiamo menzionare l’emblema della matematica per eccellenza, il pi greco, e dire che, nella sua infinità, può potenzialmente contenere tutte le informazioni dello scibile umano, dall’informazione più piccola alla più incredibile.
È per questo che abbiamo deciso di offrire una breve storia della matematica attraverso un excursus su alcuni dei matematici più famosi, cercando di inquadrare il grandissimo apporto che hanno dato alla materia.
Pitagora
Impossibile parlare di matematica senza menzionare Pitagora. Pitagora, il quale è vissuto in Grecia tra 570 e 495 a.C., è noto per aver fondato la Scuola Pitagorica, vale a dire una delle prime scuole dedicate quasi esclusivamente allo sviluppo e alla promozione delle conoscenze matematiche.
Tuttavia il suo lavoro più famoso è il teorema omonimo. Sebbene ci siano teorie che lo vedano attribuito ai suoi studenti, il teorema di Pitagora rimane uno dei monumenti della matematica moderna, avendo contribuito in modo determinante allo sviluppo della geometria oltre che alla creazione di diversi altri teoremi.
Euclide
Se il teorema di Pitagora è arcinoto, i teoremi di Euclide non sono da meno, dopotutto non a caso Euclide è riconosciuto come padre della geometria. Della sua vita si sa pochissimo, ma i suoi studi e i suoi metodi hanno ispirato alcune fra le più grande menti del nostro secolo, tra cui Albert Einstein.
Leonardo Fibonacci
Leonardo Pisano detto Fibonacci (1170-1250) è una delle menti più brillanti del Medioevo, noto fondamentalmente per la Successione di Fibonacci, ovvero il metodo da lui trovato per ricavare una successione numerica. Ma non solo, Fibonacci è stato anche tra i primi a portare in Europa il sistema numerico decimale, inizialmente utilizzato solo dagli indiani.
Cartesio
Non solo filosofo, ma anche matematico. Non solo il cogito ergo sum, ma anche il calcolo moderno. L’apporto di Cartesio è stato infatti fondamentale per i passi fatti dalla matematica moderna nel corso degli ultimi due secoli. Nello specifico, hai presente il grafico con le assi X e Y che sicuramente avrai dovuto imparare a realizzare a scuola? Beh, quello è stato inventato da Cartesio. Il suo contributo è stato tale che sia parla di geometria cartesiana, cioè la geometria successiva all’invenzione del celeberrimo grafico, opposto alle preforme con cui in precedenza i matematici lavoravano.
Isaac Newton
La gran parte lo conosce per essere uno dei più grandi fisici di tutti i tempi, colui che ha scoperto la forza di gravità, ma in effetti Newton è stato anche un brillante matematico, al punto che ad oggi viene, senza alcuna difficoltà, considerato l’inventore del calcolo infinitesimale, di cui getta le basi con il suo “Philosophia naturalis principia mathematica”.
Gottfried Leibniz
Altra mente brillante della matematica, sempre legata al calcolo infinitesimale. Se da un lato Newton ne è considerato il padre indiscusso, Leibniz non è da meno. In particolare, se Newton ha gettato le basi, Leibniz ha introdotto la moderna simbologia standard, tra cui il segno di integrale, il che ha notevolmente spinto in avanti gli studi sul calcolo infinitesimale.
Alan Turing
Il film The Imitation Game l’ha portato alla ribalta negli ultimi anni, ma Alan Turing fra i matematici comunque riscuote un certo successo. Turing è in particolare famoso per aver lavorato per il governo britannico negli anni ’40, allo scopo di decriptare i codici nazisti, lavoro che ha avuto un impatto non indifferente sui risultati poi ottenuti militarmente dagli Alleati. Tra i suoi ultimi lavori, tutti incentrati sui computer, vi sono documenti particolarmente interessanti riguardo le intelligenze artificiali, realtà sempre più vicina a noi.
Andrew Wiles
Per aver risolto l’ultimo teorema di Fermat, il 54enne inglese nel 2016 ha ricevuto il premio Abel, considerato generalmente il Nobel per la matematica. Ciò che lo contraddistingue è una dedizione pressoché totale alla matematica, tanto che pare abbia trascorso 7 anni da eremita proprio per risolvere il teorema che gli ha garantito il premio Abel. Sebbene i suoi contributi alla matematica non siano stati di numero particolarmente alto, è pur vero che nel dimostrare il teorema ha offerto nuovi spunti per uno sguardo nuovo alla matematica.