Un figlio che subisce una bocciatura ci mette davanti a mille interrogativi. Tra i più frequenti c’è quello relativo all’opportunità di cambiare scuola: magari si potrebbero trovare insegnanti migliori, un clima più favorevole, una classe più stimolante e quant’altro.
A volte però non si è disposti ad ammettere che la mancata promozione potrebbe derivare dal nostro comportamento o da quello del ragazzo. In ogni caso, subita una bocciatura, è d’obbligo prendere delle decisioni: ecco qualche suggerimento in merito.
Bocciatura: la reazione dei figli
Sono tante le reazioni che i nostri figli possono avere dinnanzi alla loro bocciatura. Il modo di prendere la notizia dipende un po’ dalla loro indole, dall’impegno profuso nello studio e dalle circostanze che hanno portato alla perdita dell’anno. In linea generale però diremo che ci sarà sempre chi minimizza, chi resta sconvolto, chi si vergogna e chi quasi quasi sembra vantarsi del suo insuccesso. Ma cosa nascondono queste reazioni?
Minimizzare
Nel primo caso, quello dello studente che minimizza la situazione, ci troviamo di fronte ad un ragazzo che sembra quasi voler reagire mostrandosi forte, ma che in realtà soffre parecchio per le circostanze. Egli si rende insomma conto della gravità del problema e necessita di qualcuno che sappia guardare oltre i suoi discorsi falsamente sdrammatizzanti. Questo qualcuno dovrebbe anche indirizzare il giovane verso delle passioni o verso qualcosa di suo gusto che lo stimoli a ritrovare l’entusiasmo perduto.
Sconforto
I ragazzi che reagiscono alla notizia con profondo sconforto stanno assistendo al crollo delle loro certezze e non è raro che la delusione provata si manifesti attraverso reazioni psicosomatiche. Essi potrebbero accusare dei disturbi del sonno o dell’alimentazione, covare pensieri distruttivi e quant’altro. In questi casi è bene stare attenti al problema di fondo nascosto dietro la questione bocciatura: il ragazzo ha perso la stima di sé? Teme di rimetterci l’amicizia dei vecchi compagni di classe? E’ ovvio che in questi casi spetti agli adulti sdrammatizzare un po’.
Vergogna
Chi si vergogna tende invece a nascondere la bocciatura ed a premere per rimettersi in regola magari grazie all’iscrizione ai corsi di un parificato. In questo caso bisognerebbe incoraggiare la voglia di fare del giovane e dargli modo di capire che la bocciatura comunque non sarà un’onta da portarsi dietro per tutta la vita.
Vantarsi
Infine chi quasi sembra vantarsi della sua mancata promozione nasconde una forte disistima: si reputa un perdente o un buono a nulla. In questo caso sarà necessario riportare un po’ con i piedi per terra il ragazzo.
Bocciatura: il ruolo dei genitori
Spetta comunque ai genitori saper cogliere i segnali lanciati dai figli e decidere in qualche modo del loro futuro scolastico. E’ possibile far ripetere al proprio figlio l’anno per cui si è subita la bocciatura oppure valutare il recupero di uno o più anni scolastici. Infatti, come scrive formazionepiu.it, istituto specializzato nel recupero degli anni scolastici, è possibile prendere il diploma “in tempi brevi, grazie a percorsi di studio mirati e intensivi come il “due anni in uno” o, addirittura, il “3 anni in 1”.
A volte invece si sceglie di cambiare indirizzo scolastico orientandosi magari su qualcosa di meno impegnativo. Questo tipo di scelta può risultare molto frustrante. State dicendo a vostro figlio che non avete fiducia in lui e nelle sue capacità. Meglio allora cercare di capire se il ragazzo non rende perché attratto da tutt’altro tipo di studi, in quel caso allora sì che cambiare indirizzo è una buona soluzione.
L’opzione più problematica è quella che porta all’abbandono degli studi. Questa decisione così drastica va presa soltanto in casi estremi ed in accordo con i figli. L’importante è che essa corrisponda sempre ad un immediato ingresso nel mondo del lavoro.
Cambiare scuola
Nel caso in cui si sia scelto di cambiare indirizzo di studi o scuola esistono delle procedure ben precise da seguire e che bisogna conoscere molto approfonditamente ancor prima di mettersi in discussione.
Innanzitutto sarà necessario che il ragazzo abbia un colloquio con uno dei referenti del nuovo istituto. Servirà ad avere informazioni sui piani di studio ed a meglio valutare l’ipotesi di un trasferimento. Segue poi il colloquio con il preside della scuola di origine che dovrà decidere se rilasciare o meno il nulla osta al cambio di scuola.
Bisognerà quindi iscriversi nel nuovo istituto e capire se sarà necessario sostenere esami integrativi per le materie qui presenti non incluse nel piano di studi della vecchia scuola.