Che ne direste di un bel barbecue? Una grigliata di salci… ehm… salsi… insomma di carne non si rifiuta mai! Se, già molte volte, vi siete domandati quale possa essere la forma più corretta tra “salciccia” e “salsiccia” siamo qui per voi (e per la grammatica italiana): continuate a leggere questo articolo e fugherete ogni dubbio.
Salciccia o salsiccia: scrivere (e parlare) correttamente
Questo alimento, per intendersi un preparato a base di carne trita e condita infilata in un budello animale, è uno dei più diffusi al mondo; presente nei menu di tutte le latitudini del globo in percentuali più o meno paragonabili al numero di persone che non sa mai se parlare di salsiccia o di salciccia…
Se in molti casi dubbi relativi ad altre parole italiane tra loro simili si può ovviare al problema avallando l’ipotesi che i due termini in questione siano in realtà delle forme concorrenti utilizzate per indicare lo stesso oggetto e di uguale valore grammaticale, in questa circostanza si deve soltanto riconoscere che una delle due varianti è insindacabilmente corretta, l’altra invece è del tutto sgrammaticata.
“Salciccia”, il termine scorretto, è infatti riconducibile semmai al dialetto toscano e deriverebbe più che altro da una considerazione popolare e quasi elementare: “Sal” starebbe ad indicare il sale, uno dei principali ingredienti utilizzati per condire l’alimento. La “ciccia” altro non è che la carne, almeno nei dialetti diffusi nell’area centrale del paese. La forma quindi, escludendo ogni spiegazione etimologica corretta, starebbe ad indicare della semplice carne salata.
In realtà il senso è giusto: quasi per una sorta di coincidenza non voluta, anche la ricostruzione etimologica più attestata giunge allo stesso significato, pur partendo da premesse ben diverse. Potremmo quindi dire che la forma popolare è corretta dal punto di vista delle argomentazioni, ma non per quanto riguarda l’esito linguistico. Sostengono infatti gli esperti della lingua italiana e delle sue evoluzioni grammaticali che salsiccia è una parola che deriva dall’unione di due vocaboli latini: “salsum“, ossia salato, e “insicia“, vale a dire carne maciullata e tritata. In fin dei conti quindi, anche in questo caso, la salsiccia altro non è che carne trita condita con del sale.
Se ancora non siete convinti di quanto sin qui affermato, prendete un vocabolario e verificate. Qualsiasi edizione consultiate vi darà essenzialmente lo stesso tipo di risposta; troverete infatti, la grafia e la pronuncia corretta ed il relativo significato. Le edizioni più accurate riporteranno poi anche un accenno al termine dialettale “salciccia”, per cui sarà comunque specificata la sua valenza popolare e quindi fondamentalmente scorretta se si intende parlare in lingua.
Tenete poi bene a mente che, dato che la parola in questione indica qualcosa di molto noto ed utilizzato in Italia, il termine ha subito anche altre storpiature tutto sommato abbastanza diffuse su territorio nazionale, ma comunque tutte egualmente scorrette. Insomma, se doveste sentire dire parole quali “sarciccia”, “sarsiccia”, ecc., non fatevi vincere dai dubbi: quella che arrostite sulla griglia è soltanto la salsiccia, non esistono altre varianti linguistiche per individuarla.