Ognuno ha esigenze diverse e segue metodi diversi di studio. C’è chi ha la fortuna di avere una gran memoria e chi invece fatica a ricordare, chi è veloce, chi è lento, chi è insicuro.
Per dare il massimo, nel minor tempo possibile è necessario trovare il proprio metodo di studio, ma per farlo bisogna, prima di tutto, identificare le proprie esigenze e conoscere i vari metodi. Questi ultimi li elenchiamo noi, ma le esigenze personali le dovete trovare voi.
Come trovare il proprio metodo di studio
Per andare bene nei risultati scolastici serve avere un buon metodo di studio. Alcuni imparano sottolineando le parole salienti, oppure utilizzano le mappe concettuali, fanno riassunti scritti per imprimersi tutto nella memoria, o passano ore e ore sui libri. La soluzione migliore sarebbe quella di testarli uno a uno fino a quando non si trova quello che corrisponde a tutte le vostre caratteristiche: abilità, limiti e concentrazione. Per aiutare a capire meglio le proprie caratteristiche si può rispondere (onestamente) alla seguente serie di domande.
Sei una persona che si distrae facilmente?
Se la risposta è affermativa dovrai prendere una serie di contromisure come: cercare un luogo tranquillo dove studiare; eliminare tutte le distrazioni che possono derivare da TV, cellulare o pc; imparare a rilassarti e svuotare la mente prima di incominciare a studiare.
Qual è la durata della tua concentrazione?
Ci sono persone che riescono a passare ore sui libri, senza dare segni di vita e altri che, ogni mezz’ora, sentono la necessità di distrarsi. Per scoprire quanto dura la vostra concentrazione, munitevi di un cronometro: potreste scoprire cose inattese.
Quali sono le materie più ostiche?
Ovviamente gli argomenti che piacciono di meno o che fanno parte delle materie più difficili, portano via più tempo e spesso i risultati sono disastrosi e influiscono negativamente su tutto. Imparate a trattarle per primi, in modo che tutto quello che viene dopo vi sembrerà una passeggiata.
Avete tracciato un identikit delle vostre necessità? Perfetto, ora si può passare alla compilazione di una tabella di marcia che vi permetterà di pianificare lo studio.
Metodi di studio
Quando la memoria serve essenzialmente ad ottenere buoni risultati in ambito accademico, diventa fondamentale trovare un buon metodo di studio. Questo significa focalizzare la propria attenzione sulle informazioni più importanti e stimolare la propria memoria leggendo all’inizio o alla fine del nostro percorso tutto ciò che ci interessa fissare nella mente.
Buone regole sono anche quelle che prevedono il ricorso alle associazioni mnemoniche, alla lettura ed alla ripetizione a voce alta (o magari avvalendosi di un registratore), all’associazione di un’immagine, un suono o un movimento a quello che si studia e perché no, all’invenzione di storie che aiutino a meglio ricordare e classificare le nozioni apprese.
I metodi che puoi utilizzare sono diversi e, come già detto, ti conviene testarli tutti prima di trovare quello più adatto a te.
Gli schemi e le mappe concettuali, ad esempio, sono utili per chi ha una memoria schematica, mentre i riassunti sono perfetti per chi ha bisogno di scrivere per memorizzare e rielaborare i concetti.
Leggere e ripetere può essere un altro metodo di studio, ma è valido se c’è qualcuno che ascolta e che non vi fa sbirciare nel testo. Questo metodo, però, tende a far imparare le cose a pappagallo e può diventare controproducente se viene fatta una domanda fuori dai canoni che vi farà perdere il filo del discorso.
La memoria
Trovare un metodo di studio adatto alle proprie esigenze può significare anche dover lavorare sulla memoria o far leva su di essa. Ma se a ricordare non siamo poi tanto bravi esistono dei trucchetti, come quelli che puoi trovare sul sito https://www.unistudenti.it/ che aiutano a per potenziare le capacità mnemoniche.
Buoni risultati si possono ottenere ad esempio curando l’alimentazione (a proposito leggi l’articolo sulla migliore dieta per studenti). Pare infatti che gli zuccheri aggiunti, oltre che intaccare la linea, danneggino i neuroni e causino un declino cognitivo. Niente invece può attivare le relative aree cerebrali come un buon integratore ottenuto dalla lavorazione del pesce. Questo alimento, oltre che utile per alleviare, prevenire e curare vari problemi organici, rallenta l’azione dei radicali liberi e quindi agevola lo sviluppo della memoria.
Per quanto sinora affermato appare ovvio che alla nostra causa possa tornare utile anche la tendenza a mantenersi nella norma relativamente al proprio peso corporeo. Gli obesi infatti possono aver problemi in tutti i distretti dell’organismo ed a quanto pare il cervello e quindi la memoria non fanno eccezione. Aiuta infine trovare del tempo per dedicarsi ad attività antistress, quali ad esempio la meditazione, e da destinare al sonno che deve occupare all’incirca 1/3 della nostra giornata.