Il bilinguismo è presente nella cultura italiana da qualche anno, grazie anche al fenomeno di immigrazione che ha portato nel nostro Paese bambini con culture e lingue diverse. Non solo, oltre a divenire dei bilingui a tutti gli effetti perché vengono conoscendo la loro lingua e in seguito imparano la nostra, in alcune famiglie sono presenti anche fenomeni di trilinguismo.
In Italia invece, a parte casi sporadici di genitori che hanno sviluppato l’abitudine di insegnare due lingue fin da piccoli ai propri figli (laddove vi fossero le possibilità), negli anni si è sempre lasciato che l’italiano fosse l’unica lingua da conoscere. Questo sfavorisce gli aspetti generali che sono la cultura più varia e la possibilità di facilitare l’integrazione con altre culture.
Vediamo invece ad oggi i vantaggi di sviluppare il bilinguismo nei bambini. Alla pagina http://www.stphilipschool.it/it/scuola-primaria-paritaria.html, potrete capire a fondo l’importanza di un progetto preciso da cominciare fin dai primi anni di studio dei bambini.
Bilinguismo e scienza
Lo studio sull’aspetto cognitivo dei bambini entro l’anno, ci dice che i piccoli nascono con il cervello predisposto ad imparare le lingue. È come se avessero una memoria di archiviazione interna, pronta ad immagazzinare i suoni che avvertono intorno a loro.
Una volta appresi li riproducono come li hanno sentiti. Il sistema di apprendimento indirizza i bambini a focalizzare l’attenzione sulla lingua comune a cui sono esposti regolarmente, eliminando automaticamente tutti quei suoni che non hanno a che vedere con la lingua da loro conosciuta. Il bambino fino a 4 anni ha ancora la possibilità di apprendere in maniera fluida e senza difficoltà una lingua alternativa, ma è chiaro che si deve essere capaci di esporlo alla stessa con regolarità pari alla lingua madre.
Si intende quanto segue:
Quantità e qualità: l’esposizione alla lingua alternativa non deve essere una tantum, ma deve presentare una certa quantità e qualità di trattamento linguistico. Non si diventa bilingue in un giorno, per cui lo stimolo ai bambini deve essere costante e fatto nella giusta maniera. Utile è sfruttare ciò che ad essi piace di più, ad esempio cartoni animati, canzoni, filastrocche, fiabe etc., che siano nella lingua scelta come alternativa alla lingua madre.
Bilinguismo e amore: può sembrare una frase fatta ma non è così. Con il discorso dell’amore vogliamo intendere che i bambini saranno stimolati ad apprendere una seconda lingua con entusiasmo se ad insegnargliela è la persona che amano di più. Per questo la famiglia è il miglior veicolo per avere figli bilingue, non affidandosi ad insegnanti estranei al nucleo familiare.
Bilinguismo in diversi livelli
Diventare bilingue non è un’esclusiva per i bambini entro i 4 anni, ma la conoscenza di più lingue si può sviluppare anche in età successiva. Chiaramente vi sono aspetti e livelli diversi nell’apprendimento, perché la facilità con la quale si apprende la seconda lingua entro i quattro anni non è la stessa che in età successive.
La costanza e l’impegno da parte della famiglia nel cercare di sviluppare nei propri figli il bilinguismo, sarà dunque parametrata al livello di apprendimento degli stessi e magari dovranno impegnarsi più o meno a seconda delle situazioni.